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#Novità del Settore
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Gli italiani si confrontano con i francesi mentre la grande fila di macchine da esposizione si intensifica
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Già in aprile, gli organizzatori della nota fiera SIMA (con sede in Francia) hanno annunciato che il prossimo evento di questo tipo si terrà nel novembre 2020. Si tratta di un drastico cambiamento del suo programma abituale.
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Si ritiene che gli organizzatori del SIMA vogliano essenzialmente gestire l'evento in momenti che si alternano alla grande fiera tedesca Agritechnica.
La prossima fiera Agritechnica avrà luogo nel novembre di quest'anno (2019). La prossima fiera SIMA (appena trasferita) si terrà a novembre del prossimo anno (2020), seguita da Agritechnica nel novembre 2021.
Tuttavia, gli organizzatori della fiera EIMA in Italia sono tutt'altro che felici.
Non è del tutto sorprendente: il nuovo programma SIMA si scontrerebbe con quello dell'EIMA. I prossimi appuntamenti di entrambi i saloni sono ora previsti per novembre 2020, anche se in paesi diversi, ma in competizione per alcuni degli stessi espositori e visitatori internazionali.
SIMA Vs. EIMA
L'appezzamento si è ispessito in occasione della recente "Assemblea Generale" della CEMA - l'ente europeo dell'industria delle macchine agricole.
Nel corso dell'incontro FederUnacoma (Federazione Italiana Costruttori di Macchine Agricole) ha reagito con forza alle dichiarazioni degli organizzatori francesi (del SIMA) su una presunta "approvazione" da parte della Federazione Italiana, in merito al cambio di data (e alla conseguente "sovrapposizione" delle manifestazioni SIMA ed EIMA).
FederUnacoma (che promuove l'EIMA - tenutasi a Bologna) ha effettivamente denunciato all'associazione francese Axema (che promuove il SIMA - tenutasi a Parigi), ha dichiarato un portavoce di FederUnacoma: "Le affermazioni sul posizionamento dell'esposizione parigina sono infondate, mentre emergono incongruenze tra i dati tecnici forniti dagli organizzatori francesi e quelli [che sono] effettivamente certificati.
"La questione è ora affidata all'iniziativa del presidente della CEMA Antony Van Der Ley. La storia nasce dalla decisione degli organizzatori francesi di cambiare radicalmente il loro calendario spostando il SIMA dal periodo tradizionale, il febbraio degli anni dispari, all'autunno degli anni pari, e fissando la prossima edizione nel novembre 2020, in sovrapposizione con l'EIMA", ha commentato il comportamento di Axema - sia in termini di metodo (il modo improvviso e unilaterale in cui è stata presa la decisione) che di merito (i disagi e i danni economici causati alle industrie espositrici).
"La petizione presentata da FederUnacoma alla commissione evidenzia le difficoltà organizzative derivanti da questa decisione e i danni alle industrie espositrici - costrette a raddoppiare gli investimenti per partecipare alle due mostre o per scegliere una sola delle due mostre - "Secondo FederUnacoma, dato che le due mostre sono promosse direttamente dalle organizzazioni dei produttori, la "questione del calendario" avrebbe dovuto essere discussa in seno a CEMA.
La dichiarazione continua: "Riteniamo inoltre che il comportamento degli organizzatori francesi - che hanno agito unilateralmente senza informare le altre associazioni nel foro competente - sia contrario ai principi di collaborazione e trasparenza che sono vincolanti per le associazioni che sono membri del comitato
"Nessuna opposizione
In risposta alla petizione FederUnacoma (19 aprile), Axema avrebbe presentato la propria nota (14 maggio) in cui sosteneva che la possibilità di un cambio di data (proposto nel dicembre 2018 e nel gennaio 2019 agli organizzatori di EIMA e Agritechnica) "non ha incontrato alcuna opposizione", che, sostiene FederUnacoma, sono "affermazioni infondate".
Il portavoce ha detto: "Abbiamo contestato questa mossa in ogni foro; abbiamo aperto una disputa formale al CEMA ai primi segni di un cambio di calendario - molto prima che i francesi [gli organizzatori] avessero reso ufficiale la loro decisione.
"Abbiamo persino convocato una conferenza stampa a Parigi all'interno del SIMA, in cui abbiamo consigliato agli organizzatori che qualsiasi possibilità di sovrapposizione con l'EIMA sarebbe stata ingiusta nei confronti di quest'ultima e dannosa per le aziende espositrici e gli operatori